Pagelle Giro dei Paesi Baschi 2018: settimana perfetta per Roglic – deludono Uran e Bardet
Primoz Roglic (Lotto NL – Jumbo), 10: Settimana fenomenale per lo sloveno. Nelle prime due frazioni solo un super Alaphilippe gli nega la vittoria, ma il successo arriva nella cronometro che gli vale anche la maglia di leader. Nella quinta frazione controlla senza problemi i vari attacchi, mentre nell’ultima tappa, dove finisce a terra nelle prime fasi di gara, soffre leggermente sull’ultimo GPM riuscendo comunque riesce a difendersi e far sua la classifica generale.
Julian Alaphilippe (QuickStep – Floors), 9: Prima parte di corsa da favola per il francese che si impone nelle prime due frazioni. Nella cronometro si difende nel migliore dei modi, ma sulle ultime due tappe soffre finendo alla fine fuori dalla Top10. Bilancio comunque molto positivo con Alaphilippe che sarà sicuramente uno degli uomini da battere nelle Classiche delle Ardenne.
Enric Mas (QuickStep – Floors), 8,5: Lo spagnolo è uno dei giovani talenti emergenti e al Giro dei Paesi Baschi conferma tutte le sue qualità. Per gran parte della corsa si sacrifica per Alaphilippe, soprattutto nella quinta tappa si defila dal gruppo dei migliori per supportare il francese, ma nella sesta tappa ha l’occasione d’oro con una fuga da lontano. Occasione che Mas non si fa sfuggire vincendo la tappa e risalendo posizioni in classifica, chiudendo la generale con un ottimo sesto posto e vincendo la classifica di miglior giovane.
Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe), 8: Il tedesco continua a brillare quando la strada sale. Si vede poche volte, ma il portacolori della Bora – Hansgrohe non va mai in crisi e alla fine chiude la corsa al quarto posto. Buona prova anche del compagno di squadra Patrick Konrad (7) che per il secondo anno consecutivo chiude la corsa nella Top10.
Mikel Landa (Movistar), 8: Un po’ a sorpresa soffre nella prima tappa, perdendo secondi importanti. Nelle successive tappe si dimostra uno dei più forti quando la strada sale, sfiorando anche il successo nell’ultima frazione. Alla fine chiude la corsa al secondo posto in classifica generale, pagando a caro prezzo la prova a cronometro.
Ion Izagirre (Bahrain – Merida), 7.5: Partenza un po’ in sordina per il corridore basco che delude nelle prime due tappe e anche nella cronometro. Nelle ultime due frazioni cambia marcia, centrando due terzi posti che gli valgono il terzo gradino del podio finale.
Pello Bilbao (Astana), 7: Nella corsa di casa il corridore della Astana ha la possibilità di correre da capitano e risponde presente, comportandosi bene in tutte le tappe con salite. Nella cronometro prova a difendersi, ma alla fine perde secondi importanti così come nell’ultima tappa. Chiude comunque la corsa in ottava posizione confermando la crescita fatta intravedere nella parte finale dell’anno scorso.
Omar Fraile (Astana), 7: Dopo la beffa nell’ultima tappa della Parigi – Nizza lo spagnolo si prende la sua rivincita e lo fa nella sua corsa di casa. La vittoria nella quinta frazione della corsa basca arriva dopo una fuga da lontano, dimostrando anche grande lettura tattica quando nel finale non si fa sorprendere nel momento in cui rientrano in testa Landa, Roglic e Izagirre.
Jay McCarthy (Bora – Hansgrohe), 7: Dopo i due podi di tappa al Catalunya, l’australiano riesce finalmente ad alzare le mani al cielo. Sul traguardo di Valdegovia centra un risultato molto importante.
Carlos Verona (Mitcheton – Scott), 7: Nella corsa spagnola il portacolori della Mitchelton – Scott ha sulla carta l’occasione per testarsi in classifica. Purtroppo le sue ambizioni svaniscono già nella prima tappa quando perde troppo terreno rispetto al resto dei favoriti. Verona però non alza bandiera bianca e mette nel mirino una vittoria di tappa. Ci prova sia nella penultima che nell’ultima frazione senza però riuscire nella sua impresa. Alla fine arriva comunque una bella consolazione con la vittoria della classifica dei GPM.
David De La Cruz (Sky), 6.5: Il catalano non brilla nella prima tappa quando perde secondi importanti. Nelle frazioni successive però si riscatta e alla fine chiude la corsa nella Top10.
Gorka Izagirre (Bahrain – Merida), 6.5: Nelle prime due tappe è l’uomo più brillante in casa Bahrain – Merida e sembra esser quindi lui destinato a lottare per la classifica generale. Delude un po’ nella cronometro prima di crollare nella quinta tappa dove esce definitivamente di classifica. Si prova a rilanciare l’ultimo giorno con una fuga da lontano senza però riuscire a centrare il colpo grosso.
Mark Padun (Bahrain – Merida), 6.5: Un Giro dei Paesi Baschi all’attacco per il giovane ucraino. Lotta fino alla fine per la maglia dei GPM dovendola però cedere nell’ultima tappa e sul traguardo di Eibar porta a casa un buon piazzamento dopo essersi sacrificato nel finale per Ion Izagirre.
Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates), 6.5: Sul traguardo di Valdegovia sfiora il primo successo fra i professionisti. Solo un super ,McCarthy gli nega questa gioia, ma conferma le grandi qualità del bielorusso che sarà da osservare con attenzione nei prossimi appuntamenti.
Dylan Teuns (BMC), 6.5: Prova in crescendo per il belga. Dopo una partenza in sordina migliora tappa dopo tappa, dimostrando una buonissima condizione e chiudendo alla fine la corsa all’undicesimo posto in classifica generale a soli 4 secondi dalla Top10. Le classiche delle Ardenne si avvicinano e Teuns ha dimostrato di esser già pronto.
Damiano Caruso (BMC), 6: Condizionato da una caduta nella prima tappa esce subito di classifica. Prova a riscattarsi il giorno dopo con una fuga da lontano che non va però a buon fine. Buona prova nella cronometro conclusa nella Top10.
Nairo Quintana (Movistar), 6: Nella prima frazione perde un po’ a sorpresa contatto da Alaphilippe – Roglic in salita. Occasione d’oro sprecata per il colombiano che nelle successive tappe vede Landa brillare più di lui e alla fine nell’ultima tappa si sacrifica proprio per il basco. Chiude comunque la corsa al quinto posto, ma le aspettative alla vigilia erano molto più alte soprattutto dopo il podio alla Volta a Catalunya.
Romain Bardet (AG2R La Mondiale), 5: La corsa basca sulla carta sembrava adattarsi alla perfezione alle caratteristiche del francese che non riesce però mai a lasciare il segno. Chiude la corsa in quindicesima posizione, lontanissimo però dai primi.
Bauke Mollema (Trek – Segafredo), 5: Prova anonima del corridore olandese. Nelle prime tappe soffre in salita, ma la cronometro sembra rilanciare le sue ambizioni in classifica generale. Nelle due ultime tappe però soffre più del dovuto e alla fine chiude la corsa con settimo posto in classifica generale molto deludente.
Alberto Rui Costa (UAE Team Emirates), 5: L’ex Campione del Mondo è al rientro dopo il ritiro forzato alla Parigi – Nizza e la condizione non è ovviamente quella ottimale. Il portoghese non riesce a brillare in nessuna tappa, ma alla fine chiude la corsa con il dodicesimo posto. Un risultato sicuramente molto al di sotto delle aspettative, ma dopo lo stop forzato permette di guardare con ottimismo alle Classiche delle Ardenne.
Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 5: La corsa a tappe spagnola serve al toscano in vista dei prossimi appuntamenti così come era avvenuto già negli scorsi anni. L’anno scorso era arrivato anche qualche piazzamento mentre in questo 2018 il corridore della UAE Team Emirates non si vede mai.
Michael Matthews (Sunweb), 4.5: Era nettamente il favorito per la terza frazione, ma clamorosamente non fa sua la tappa, concludendo la tappa al settimo posto. Un risultato molto deludente che non viene compensato con l’ottima crono del giorno dopo.
Ilnur Zakarin (Katusha – Alpecin), 4.5: La buona prova al GP Indurain alla vigilia del Giro dei Paesi Baschi permetteva di ipotizzare una corsa molto positiva del russo. Il risultato però è lontano da quello sperato con Zakarin che non riesce mai a brillare. Nell’ultima tappa prova a riscattarsi con una fuga da lontano, ma poi è fra i primi fuggitivi a perdere contatto in salita dimostrando di vivere una settimana no.
Pierre Latour (AG2R La Mondiale), 4: Due settimane fa era stato uno dei grandi protagonisti alla Volta a Catalunya, ma il rendimento al Giro dei Paesi Baschi è completamente opposto. Il francese esce subito di classifica e non riesce a brillare neanche nelle successive frazione.
Simon Spilak (Katusha – Alpecin), 4: Alla partenza era sulla carta il capitano della Kausha – Alpecin. I risultati però non sono quelli sperati con lo sloveno che soffre già dalle prime tappe. Neanche nelle successive frazione arrivano segnali di riscatto con la corsa che si conclude molto lontano dai primi.
Rigoberto Uran (EF – Drapac), 4: Prova molto sottotono per il colombiano. La condizione con ogni probabilità non è ottimale, ma da Uran ci si aspettava molto di più. Delude nelle tappe con salite così come nella cronometro, dove poteva guadagnare molto terreno su diversi avversari, chiudendo la corsa nell’ultima tappa dopo una caduta fortunatamente senza conseguenze. La sua classifica era comunque già compromessa visto che era decimo a quasi 4 minuti da Roglic.
Michael Woods (EF – Drapac), 4: Altra prova molto deludente per il canadese. Dopo la delusione della Volta a Catalunya anche al Pais Vasco Woods non si vede mai, uscendo subito di classifica. Lontano parente per ora del corridore ammirato l’anno scorso.
Michal Kwiatkowski (Sky), s.v.: Al via della corsa per mettere chilometri in vista delle Ardenne. Si vede molto poco, solo un tentativo di fuga nella seconda tappa ed una buona crono, prima del ritiro nell’ultima frazione.
Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida), s.v.: Era al via della corsa senza ambizioni di classifica, ma per mettere chilometri sulle gambe. La sua prova è però condizionata da una lesione cutanea che non gli permette di esprimersi al massimo e lo costringe ad alzare bandiera bianca nella penultima frazione.
Richie Porte (BMC), s.v.: Al rientro dopo un lungo stop la condizione non è ottimale. Di conseguenza si vede molto poco. La speranza è di poterlo vedere lottare con i migliori nei prossimi appuntamenti.
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